Da Chitarra a Mandolino - Cosa Devi Sapere

Se suoni la chitarra e ti è mai passato per la testa di prendere in mano un mandolino… fermati un attimo.
Sì, ha le corde. Sì, si pizzica. Ma non lasciarti ingannare dalle apparenze: passare dalla chitarra al mandolino è come cambiare lingua pur rimanendo nello stesso alfabeto.
In questo episodio speciale ho invitato Daniele Gregolin, uno dei chitarristi e mandolinisti più versatili e creativi che conosco, per fare luce su tutto quello che c’è da sapere prima di lanciarsi in questo strumento affascinante.
1. L’accordatura è una trappola
La prima cosa che manda in crisi un chitarrista è l’accordatura del mandolino: G-D-A-E, dalla quarta alla prima corda, come il violino.
Tradotto: niente forme di accordi familiari, tutto va ripensato. Il cervello all’inizio va in tilt, ma – come ci racconta Daniele – “una volta che entri nella logica, diventa quasi più semplice.”
2. Otto corde… ma solo quattro note
Il mandolino ha otto corde disposte a coppie, cioè quattro cori di corde doppie. Questo serve a dare più volume e sustain, ma cambia completamente la sensazione sotto le dita.
Il plettro, ad esempio, deve “scivolare” su due corde alla volta: il tocco dev’essere più controllato, ma anche più aggressivo quando serve.
3. È uno strumento melodico, non armonico
A differenza della chitarra, il mandolino non è pensato per fare accordi pieni. Certo, si possono suonare triadi e accompagnamenti, ma la vera forza sta nella melodia e nel fraseggio.
Come dice Daniele: “Il mandolino è uno strumento cantabile. Non cerchi il groove, cerchi il canto.”
4. Tecnica e plettrata: dimentica tutto (o quasi)
Il movimento della mano destra è fondamentale. La pennata alternata, già importante sulla chitarra, diventa obbligatoria per ottenere chiarezza e precisione.
E se pensavi di cavartela con un po’ di legato… buona fortuna! Il mandolino non perdona, ma proprio per questo ti allena come pochi altri strumenti.
5. Il mandolino suona… dove la chitarra non arriva
In un ensemble o in una band acustica, il mandolino si ritaglia uno spazio inconfondibile: tagliente, brillante, e capace di bucare il mix anche senza amplificazione.
È lo strumento perfetto per dare colore, varietà e personalità a un arrangiamento.
Daniele ci ha anche regalato qualche consiglio pratico per chi vuole iniziare:
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Inizia con poche note: scale semplici, melodie popolari, esercizi di pennata alternata.
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Evita di traslare mentalmente la chitarra sul mandolino. Piuttosto, riparti da zero, come se fosse un nuovo strumento.
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E soprattutto: ascolta tanto. Dal bluegrass al folk italiano, dal jazz manouche alla musica classica, il mandolino ha una storia ricchissima.
Conclusione
Se hai voglia di espandere il tuo mondo musicale, il mandolino può essere un’avventura incredibile.
Ti costringe a pensare diverso, ad affinare l’orecchio, a diventare un musicista più completo.
E con artisti come Daniele Gregolin a ispirarci, il viaggio è ancora più affascinante.
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